GENTILE DIRETTORE - RISPOSTA A NANDO MARINUCCI AUTORE DI UN ARTICOLO SULL'OSPEDALE DI ORTONA


Gentile Direttore

Voglia gradire questo commento allo scritto di Nando Marinucci ( Vostro Redattore ? Lettore ? Pseudonimo ? ) sull' ospedale di Ortona.


Lasciamo  perdere l'analisi sbagliata sul numero di strutture e personale della Sanità Abruzzese, che lamenta, sopratutto nella provincia di Chieti ( togliendo il Policlinico che è in Valpescara) un rapporto popolazione posti letto inferiore alla media nazionale


Il Marinucci si lamenta dell' angoscioso e incredibile sviluppo di scale e corridoi. Oh bella ma è sicuro di essere stato ad Ortona e soprattutto di sapere di cosa parla? Cosa c'è di incredibile che un ospedale abbia delle scale ( una rampa centrale e due laterali antincendio; cosa c'è di incredibile nella successione di stanze ( 7 grandi e tre piccole più servizi per ogni ala ).

Conosce una possibile alternativa architettonica il nostro evidentemente collega di Boeri e Lloyd Wright, non gli basta che il Bernabeo sia sui libri di architettura sociale?

Ancora peggio quando  lamenta l'assenza di personale che gli sia venuto festante incontro, forse stavano lavorando; non è che nel caso contrario si sarebbe lamentato che ciondolavano nei corridoi?

Sai com'è , a questi censori dei comportamenti altrui non c'è mai nulla che vada bene.  

Il Marinucci poi lamenta: “ Un quadro  desolante, dai colori opachi ed ingialliti per una sanità che procede con la sua più classica e ruvida inerzia. Orari violati, ordini sballati, difese bizzarre, parole inutili, furbetti, con chi fa strada, sempre presenti e tutto procede nell’odioso silenzio ed in un vuoto inquietante, per esprimere un sentimento di disagio e disgusto che non si riesce a smaltire. “

 Ma di che sta parlando costui ? In che mondo vive?

Disgusto di che? Di gente che lavora  avendo ogni giorno la responsabilità della vita di centinaia di persone e ricevendo solo insulti da chi non sa evidentemente come sfogare le sue ubbie ?

Quali ineffabili ingiustizie avrà subito il nostro censore ? Forse sarà stato ricevuto qualche minuto dopo l'orario indicato, (che errore, un personaggio così costretto a fare anticamera ) perchè l'utente prima di lui avrà richiesto più tempo o forse c'era un urgenza del Pronto Soccorso, oppure   qualcuno gli avrà chiesto di sedersi o attendere in sala d'attesa?

 

Dove però si raggiunge l' oltraggio è quando costui si permette di ricordare quali siano i doveri degli operatori sanitari.

A parte che non si vede si possa essere empatici verso chi è pronto a querelarti, offenderti o scrivere sui giornali, ma a chi con il suo ditino alzato il Marinucci si rivolge?

A gli infermieri morti per il covid ?

Ai primari in pensione che sono tornati gratis in servizio per fare test e vaccini?

A tutti quelli che lavorano in reparti sottorganico e devono rinunciare a ferie e riposi ?

Ai figli delle infermiere sballottati fra parenti e amici perchè la mamma deve fare la notte?

(Chissà se Nando Marinucci sa cosa voglia dire lavorare di notte)

A me ( e non vale solo per me) che ho 150 giorni di ferie non godute, centinaia di ore di straordinario che mai verranno pagate, che ho tenuto un reparto aperto per due mesi da solo, che sono stato reperibile senza sosta per mesi, che lavoro oltre che nel mio reparto 50 ore in più in Pronto Soccorso per non chiuderlo, perche grazie anche ad utenti come Lei in P.S. non vuole lavorarci più nessuno?

La Sanità Abruzzese ha sicuramente gravi problemi, non “il colore giallino delle pareti: impari a portare rispetto per il lavoro degli altri .


Dr Giuseppe Giambuzzi

ospedale civile G.Bernabeo  

  



 

Commenti

  1. Stimatissimo dr. Giambuzzi, concordo pienamente con tutto ciò che lei ha obbiettato alle critiche del signor Marinucci ma, perché c'è un ma, ho visto
    morire mio padre sotto i miei occhi, ma nel reparto lungodegenza era tassativamente proibito potersi fermare, durante le ore di dal momento nche solo un minuto di più. Per farla breve, senza raccontare tutto, le posso dire che hanno messo una flebo al piede di mio madre quando era già morto. Ho supplicato di poterlo assistere di notte, visto che abitualmente si richiede la presenza di parenti accanto al malato, ma nel reparto di lungodegenza no. Mi dirà perché non ha denunciato? Vero, avevo tutto.Fotografie, video, testimoni. Ma avevo troppo dolore e stanchezza per affrontare un processo. Avevo già perso mio fratello da poco ed ho dovuto assistere mio padre a lungo. Non me la sono sentita. Lei ha ragioni da vendere dr. Giambuzzi, ma si ricordi che le mele marce sono ovunque.

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